Diabete e obesità: la cinese Innovent protagonista al Congresso EASD con due studi su mazdutide

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La biotech cinese Innovent Biologics ha presentato al Congresso EASD (Associazione Europea per lo Studio del Diabete) i dati degli studi di Fase III GLORY-1 e DREAMS-2 , che hanno valutato rispettivamente il farmaco mazdutide in soggetti obesi o in sovrappeso e nel confronto con dulaglutide di Eli Lilly nella gestione del diabete di tipo 2.

Mazdutide è un doppio agonista del recettore del peptide glucagone-simile 1 (GLP-1) e del recettore del glucagone umano (GCGR). È stato sviluppato da Eli Lilly e Innovent ne ha acquisito i diritti di sviluppo e commercializzazione in Cina.

Innovent sta attualmente conducendo cinque studi di Fase III per valutare la terapia in pazienti cinesi affetti da diabete di tipo 2 e obesità. L’azienda sta inoltre cercando di ottenere l’approvazione regolatoria di mazdutide in Cina sia per la gestione cronica del peso, sia per il controllo glicemico nel diabete di tipo 2.

Gli studi presentati all’EASD
Lo studio GLORY-1, randomizzato e controllato con placebo, ha arruolato 610 pazienti cinesi in sovrappeso oppure obesi. Rispetto al basale, con mazdutide da 4 mg e 6 mg i pazienti hanno ottenuto una riduzione del peso corporeo rispettivamente del 10,97% e del 13,38%. A 48 settimane, più della metà dei pazienti (50,6%) in trattamento con mazdutide ad alto dosaggio ha riportato una riduzione del peso corporeo di almeno il 15%.

I pazienti in terapia con mazdutide hanno anche fatto registrare un miglioramento delle funzioni cardiovascolari e renali. Inoltre, l’analisi combinata dei due gruppi mazdutide ha mostrato, rispetto al placebo, un miglioramento della pressione arteriosa sistolica, dei livelli di trigliceridi, di colesterolo, di lipoproteine a bassa densità (LDL) e una riduzione dei livelli sierici di acido urico e di alanina aminotransferasi.

Innovent ha presentato anche dati preliminari relativi all’impiego di mazdutide nella terapia della steatosi epatica. I risultati hanno mostrato una riduzione dose-dipendente del contenuto di grasso epatico. Con 4 mg e 6 mg di mazdutide è stata osservata una riduzione media del grasso epatico rispettivamente del 7,7% e del 13,6%, rispetto allo 0,8% del placebo.

Lo studio DREAMS-2 ha invece valutato mazdutide come terapia aggiuntiva in 731 pazienti cinesi con diabete di tipo 2. La terapia è stata aggiunta al trattamento standard che comprende metformina, inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT2) e tiazolidinedioni.

Dopo 28 settimane, i pazienti dei gruppi mazdutide 4 mg e 6 mg hanno mostrato, rispetto al basale, una riduzione media dell’HbA1c rispettivamente dell’1,69% e dell’1,73%, e una riduzione dell’HbA1c dell’1,36% nel gruppo in terapia con dulaglutide. Inoltre, il 71,2% e il 74,2% dei pazienti che hanno ricevuto mazdutide 4 mg e 6 mg hanno raggiunto una HbA1c inferiore al 7%, rispetto al 62,1% osservato nella coorte dulaglutide.

Infine, a 28 settimane, il 50,1% e il 64,3% dei partecipanti trattati con mazdutide 4 mg e mazdutide 6 mg hanno ottenuto una riduzione del peso di almeno il 5%, e una HbA1c inferiore al 7,0%, rispetto al 19,4% dei soggetti che hanno riportato lo stesso risultato con dulaglutide. Sono  stati registrati miglioramenti anche nei fattori di rischio cardiometabolico, come la pressione sanguigna, i lipidi, l’acido urico sierico e le transaminasi.

 

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